Utilizzo di materiali naturali e riciclabili
Dal punto di vista tecnologico, gli immobili realizzati in legno ed in tradizionale sono molto simili. Si differenziano tra loro principalmente per la struttura portante “fuori terra” mentre per le restanti lavorazioni risultano quasi equivalenti. L’unica differenza da sottolineare si riscontra nella finitura delle pareti interne dove l’impossibilità di intonacare il legno e la necessità di creare spazi per l’alloggiamento degli impianti obbligano il ricorso a costose contropareti in cartongesso. La fibra di legno utilizzata per il cappotto o i massetti a secco in argilla espansa sono soluzioni più costose ma compatibili con qualsiasi tipologia costruttiva.
Per quanto riguarda la fase di dismissione, entrambe le tecnologie utilizzano materiali riciclabili che, quindi, presentano possibilità di recupero. Dalla dismissione di un edificio con struttura in laterocemento si possono ricavare:
• mattoni e blocchi da riutilizzare;
• materiale di riempimento e di stabilizzazione per le infrastrutture;
• aggregati per calcestruzzo e malte in situ e preconfezionati;
• terra per campi da tennis.
L’esempio più affascinante di recupero e riuso di elementi in laterizio è quello dell’edificio Taviel a Saint-Omer. Le operazioni di demolizione hanno generato complessivamente 3000 mc di macerie di cui più del 65% derivanti dal laterizio. Grazie ad una tecnica accurata, sono stati recuperati, ancora integri, circa il 60% dei laterizi che sono stati riutilizzati per la costruzione di alloggi o rivenduti. Tutte le operazioni avevano come unico obiettivo quello di massimizzare i materiali riciclabili e reimpiegabili e che, alla fine, sono risultati circa il 92%. Questa speciale demolizione ha avuto una spesa importante che è state ampiamente bilanciata dal risparmio dei costi di discarica, di trasporto e dai guadagni derivanti dalla vendita dei materiali riciclabili.